di Maria Vittoria Mori
“Affrontiamo insieme questo momento di difficoltà e prepariamoci per quando l’emergenza sarà finita, abbiamo la fortuna di operare in una città quanto mai vivace e ricca di opportunità”. E’ il messaggio di speranza che il presidente del Coordinamento B&B della città di Fermo Francesco Gismondi ha lanciato questa mattina, in diretta su Radio Fm1, a tutti i gestori di Bed and Breakfast che si trovano all’interno del territorio comunale di Fermo.
Un Coordinamento, quello guidato da Gismondi, che rappresenta sempre più una voce autorevole nei tavoli di confronto dedicati al turismo, siano essi di carattere provinciale, regionale o nazionale. E’ proprio il caso di dire che classico moto ‘l’unione fa la forza’ rappresenta il futuro di questo tipo di strutture ricettive, soprattutto nella città di Fermo. “Nel 2015 ci è venuta un’idea – racconta Gismondi – Visto che il numero dei bed & breakfast stava crescendo, abbiamo deciso di coordinarci tra noi. Gettammo così le prime basi per questo coordinamento e l’idea fu sposata dall’amministrazione di Calcinaro con l’assessore al turismo Trasatti. Nati nel 2016 oggi il nostro coordinamento raccoglie oltre 20 strutture nel solo territorio comunale di Fermo. Stare insieme risulta vantaggioso per tutti quanti, non solo per le singole strutture ma anche per la città stessa. Si parla un’unica voce, si ha più forza nelle trattative e si porta in giro per il mondo il nome della città di Fermo. Nel corso degli anni abbiamo partecipato a tante iniziative promozionali e ci siamo attivati per rendere viva questa sensibilità”.
Un lavoro che non è passato inosservato. Lo scorso febbraio il coordinamento fermano è stato convocato in Regione dall’assessore al turismo Pieroni per in confronto in occasione della redazione del nuovo piano regionale del turismo. “E’ importante che la Regione ci abbia dato udienza chiedendo un nostro parere, tant’è che le nostre istanze sono state accolte. E’ stato specificato come i b&b rappresentano un concetto di ospitalità diffusa che non si contrappone a quella concentrazione rappresentata dagli hotel. Il testo unico che andrà ad essere varato dopo questa situazione di emergenza raccoglierà anche le nostre esigenze e questo è un vantaggio per tutto il comparto”. Nessuna ‘concorrenza’ con le altre strutture ricettive, i bed&breakfast ormai sempre più, grazie anche al lavoro del coordinamento di Fermo, un’identità ben definita.
Un tessuto quanto mai vivace che, come spiega Gismondi: “A Fermo è agevolato da un’amministrazione comunale quanto mai attenta alle iniziative, alla promozione di eventi, alla cultura ma anche a tutto il mondo dello studio. Una programmazione che permette ai B&B di lavorare tutto l’anno in un’ottica di destagionalizzazione”.
Tant’è che il Coronavirus ha fatto registrare importanti perdite al settore dei bed&breakfast della città di Fermo già dallo scorso febbraio, ad inizio emergenza. Il lavoro di queste strutture infatti non si è mai fermato durante l’anno e quello della stagione turistica tradizionale, così come la conosciamo da maggio ad agosto, rappresenta solo una fetta del lavoro di queste strutture ricettive. “Quello che voglio far capire nei vari tavoli di confronto – conferma Gismondi – è che il nostro settore ha avuto danni sin da febbraio e non solo in vista della stagione turistica di cui molto si parla. Questo discorso può valere per gli hotel e le altre strutture della costa. Per noi a Fermo il danno si è creato subito. Dai dati che mi arrivano dai nostri associati, gli introiti relativi alla stagione estiva, luglio e agosto ad esempio, rappresentano solo un quarto dell’interno introito annuale. A Fermo abbiamo una grande possibilità di poter lavorare”.
Da qui l’appello di Gismondi a tutti i 60 B&B della città di Fermo: “Stiamo insieme, mettiamoci in rete, è un vantaggio per tutti e possiamo farci sentire un po’ di più”. Per il futuro Gismondi non si sbilancia in previsioni: “Quello che posso dire è che in questa città le occasioni non mancano e sono convinto che superata questa emergenza le possibilità saranno tante”.
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