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«Slancio dopo anni difficili ma servono strategie per risposte alla domanda del made in Marche»

FIERA - Il punto del presidente Camera Marche, Gino Sabatini

Gino Sabatini

«Filiera, innovazione, slancio dopo gli anni difficili. Ma il sistema ha bisogno di strategie nazionali che diano sicurezza in caso di difficoltà e aiutino a rispondere alla domanda crescente di made in Marche». Sono queste le prime impressioni del presidente Camera Marche, Gino Sabatini dal Micam.

Tre giorni di Micam e Mipel sono, infatti, trascorsi. E parte LineaPelle con 94 aziende. Non solo tra gli stand delle oltre 100 imprese del calzaturiero ma anche in quello istituzionale di Camera Marche, Linea e Regione Marche si fermano in molti a lasciare contatti per ricevere informazioni e appuntamenti su e con i rappresentanti del comparto produttivo per eccellenza delle Marche. Le Marche sono state menzionate dal Vice Premier ieri, ricordate come il luogo dove l’artigianalità è più forte e di qualità da stilisti internazionali presenti all’evento milanese, rappresentate ai massimi livelli il giorno di apertura con la presenza di tutta la filiera istituzionale dal sottosegretario Lucia Albano, al Governatore Francesco Acquaroli, la delegazione camerale guidata da Gino Sabatini, l’azienda speciale Linea con la presidente Francesca Orlandi e il suo vice Giacomo Bramucci, quella regionale con l’Assessore Andrea Antonini e i suoi dirigenti, il direttore di Atim Marco Bruschini e , collegata da remoto, la vice di Svem Monica Mancini Cilla, oltre naturalmente al sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, l’assessore Cerretani e l’on. Lucentini. Marche compatte pronte a guardare oltre frontiera. Il commento del Presidente di Camera Marche e Vice Presidente di Unioncamere Gino Sabatini:

«Dalle prime ore di questa edizione di Micam (Mipel e LineaPelle) è saltato all’occhio un fatto: in questo febbraio 2023 – il punto di Sabatini – sono tornati non solo buyer internazionali, ma  è tornata la disponibilità di tempo. I giorni di fiera sono aumentati. Per Micam sono 4 e i buyer possono organizzare visite con più distensione. Questo vuol dire non solo rivolgersi a marchi noti ma avere l’agio di aprirsi a conoscere nuovi brand. I mercati di riferimento sono tutti presenti, Germania, Belgio, Olanda. Ridottissima ovviamente la quota russa ucraina, ma non assente. Se a settembre, auspicabilmente, si dovesse arrivare a un trattato di pace, in breve tempo anche quei buyer tornerebbero. Il made in Marche attira e i due anni di difficoltà hanno visto le nostre imprese ingegnarsi, irrobustirsi, innovarsi. Rimangono le criticità note di un distretto per certi versi fragile. Per non trovarsi impreparati alle difficoltà ma anche per soddisfare la domanda che sta tornando a crescere c’è bisogno di una strategia nazionale solida e articolata che dia sicurezza e preveda sgravi del costo del lavoro, abbattimento del cuneo fiscale, supporto a investimenti in innovazione e formazione. “Formazione “è la parola chiave dei dibattiti  di questo Micam. Con politiche del lavoro adeguate le imprese potrebbero assumere i lavoratori che cercano e formarli, appunto, in azienda».


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