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Firmato il Contratto 2019/21 dei medici, aumenti medi da 290 euro al mese. Catalini (Fesmed): «Ottenuto il massimo, ora al lavoro per 2022/24»

ROMA - Il fermano Giambattista Catalini, presidente Fesmed: «Siamo convinti che questo contratto consenta di migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e di armonizzare la vita professionale con quella privata e familiare, con la speranza di porre un freno alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica. Avremmo potuto fare di più? Sicuramente, ma per questo Ccnl abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ora bisognerà iniziare a lavorare in vista del contratto 2022-2024»

Giambattista Catalini

Dopo mesi di trattativa, tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano circa 135.000 medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021. E’ stato firmato, infatti, all’Aran il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-2021, che riguarda, si diceva, 135mila camici bianchi del Servizio sanitario nazionale (120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici.). Le risorse per il contratto ammontano a circa 618 milioni ed è previsto un aumento di circa 290 euro medi al mese per 13 mensilità.

Firmata, dunque, all’unanimità la pre-intesa per il rinnovo del contratto. Gli arretrati ammontano a circa 11 mila euro lordi. Ora il testo passerà al vaglio dei Ministeri e degli organi di controllo e poi ci sarà la firma definitiva e lo sblocco dei fondi. Probabilmente per vedere le risorse in busta paga si dovrà aspettare il 2024.

«Oggi è un giorno importante per i medici e i dirigenti sanitari, che aspettavano questo contratto da quasi tre anni – dichiara il fermano Giambattista Catalini, presidente Fesmed, anche lui presente al summit – Anni in cui abbiamo dovuto affrontare l’emergenza Covid, turni di lavoro infiniti causati dalla carenza di personale e livelli di stress senza precedenti. Siamo convinti che questo contratto consenta di migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e di armonizzare la vita professionale con quella privata e familiare, con la speranza di porre un freno alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica. Avremmo potuto fare di più? Sicuramente, ma per questo Ccnl abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ora bisognerà iniziare a lavorare in vista del contratto 2022-2024».

Giambattista Catalini con il presidente Aran, Antonio Naddeo

Catalini ,Quici e Di Silverio delle sigle Fesmed, Cimo e Anaao


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