Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di don Vinicio Albanesi
Al dott. Roberto Grinta, Direttore Ast 4 Fermo
Al dott. Giorgio Pannelli, Direttore Sert Fermo
All’avv. Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo
Al dott. Luigi Di Clemente, Questore di Fermo
Al dott. Edoardo D’Alascio, Prefetto di Fermo
Al dott. Raffaele Iannella, Procuratore della Repubblica di Fermo
Gentili Signori,
ho appreso (…) l’ipotesi del trasferimento del Servizio delle tossicodipendenze nella zona di San Marco. Mi permetto, quale Parroco di quel territorio e Presidente di una Comunità per tossicodipendenti, di esprimere il mio pensiero a proposito dell’adeguatezza di un eventuale trasferimento.
Il sito non è idoneo per i seguenti motivi:
Mi sono meravigliato che un sito non sia stato trovato con tre ospedali vicini (Porto San Giorgio, Fermo vecchio e Fermo nuovo). Né vale l’obiezione che occorra un ambito sociale per il reinserimento, saltando la fase della salute da ritrovare. Anzi si va a rafforzare negativamente un territorio molto pericoloso.
Accogliere persone con dipendenze esige avere spazi riservati senza creare ghetti, personale formato, progetti terapeutici, controllo stretto e continuo.
Le dipendenze sono purtroppo in estensione: si pensi all’alcolismo e alla ludopatia.
Senza un progetto allargato e lungimirante continueremo a perdere vite di giovani e recentemente purtroppo, a causa della cocaina, anche di adulti.
Ringrazio per l’attenzione, distinti saluti.
don Vinicio Albanesi
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